• 5 Dicembre 2023
  • Ultimo aggiornamento 2 Dicembre 2023 6:49 pm
Grottaferrata, il melting pot pseudo-civico mostra le prime crepe.

Grottaferrata, il melting pot pseudo-civico mostra le prime crepe.

Grottaferrata, il melting pot pseudo-civico mostra le prime crepe.
“Tre indizi fanno una prova”, come diceva la scrittrice Agata Christie. E la prova che il minestrone
pseudo-civico è in piena ebollizione (prossimo alla cottura?), l’hanno data tre interventi provenienti
dall’interno della maggioranza-monstre (frutto di ben 8 liste civiche che “abbracciano” anche
l’inimmaginabile).
Il primo “avvertimento” è partito dal PD, il 27 gennaio. La capogruppo in Consiglio comunale e
l’attuale Commissario del Circolo grottaferratese, riferendosi ad iniziative politiche legate alle
elezioni Regionali (l’appoggio palese, da parte di Consiglieri della maggioranza, a candidati
regionali del Centrodestra), hanno dichiarato di confidare nella saggezza del Sindaco (…) al fine di
“evitare lo spostamento dell’asse politico” rispetto alla volontà popolare espressa col voto del
giugno 2022.
Sempre il 27 gennaio, è intervenuto il rappresentante di “Grottaferrata Sostenibile” il quale – tra una
misurazione e l’altra del livello delle acque del Lago di Albano (attività “di punta” a cui è
scrupolosamente dedito dopo l’incarico all’Ecologia e Sviluppo sostenibile ricevuto da Di
Bernardo) – ha trovato il tempo per lanciare un “segnale” al Sindaco, Tuttavia, mentre il PD ha
posto la questione dei Consiglieri di maggioranza che fanno campagna elettorale regionale per il
Centrodestra, “Grottaferrata Sostenibile” ha scritto una serie di innocue ovvietà sul diritto alla
libertà di espressione e di impegno dei Consiglieri di maggioranza (e ci mancherebbe…), ritenendo
che ciò non intaccherà “il patto amministrativo sottoscritto sulla base di un programma chiaro e
condiviso” (…), e che la Coalizione (il melting pot, ndr) sarà in ogni caso garantita e protetta dal
Sindaco, grazie alle sue “mirabili” doti umane e politiche (…). Eppure, un “warning” sullo stato
della maggioranza è stato lanciato anche dalle (in)sostenibili truppe ecologiste.
Ma l’indizio più evidente sullo strisciante malessere interno alla Giunta Di Bernardo, che lo si
voglia ammettere o meno, lo ha dato lo stesso Sindaco con le sue dichiarazioni del 3 febbraio
scorso. Il Primo Cittadino, in un crescendo di esortazione al fare (cosa? Vista la sostanziale, seppur
garbata e gentile evanescenza sin qui mostrata?), ha tuonato contro i presunti rivoltosi, minacciando
di spezzare le reni a chi “pensa che si corra troppo e vorrebbe tirare il freno”. Di Bernardo ha
affermato di non accettare provocazioni e di voler proseguire il cammino amministrativo (non
precisando, però, con quali numeri in Consiglio, ove i ribelli accettassero “l’invito a scendere” dal
carrozzone di maggioranza in preda allo sbando).
Tralasciando le ulteriori dichiarazioni del Sindaco-filosofo, come sempre ricche di smielati, quanto
vuoti richiami alla partecipazione, condite con le consuete frasi autocelebrative, balza all’attenzione
la contraddittoria risposta fornita pubblicamente all’esortazione rivoltagli dal PD, rispetto al
mantenimento dell’asse politico di maggioranza. Di Bernardo sostiene che “non c’è alcun
cambiamento” soggiungendo che “la lista a cui fa riferimento il PD (Siamo Grottaferrata, ndr), è e
resta civica e pienamente nella maggioranza attuale”. Di talché viene spontaneo domandarsi (e
domandare al Sindaco) a chi fosse rivolto il suo perentorio “invito a scendere”…
Da ultimo, non ci si può esimere dal confutare la “tanta carne al fuoco” che il Sindaco (sempre e
solo lui) avrebbe messo nei sette mesi di amministrazione. Tra le innumerevoli cose non fatte (altro
che fare, fare, fare), si rammenta: l’ingiustificata perdurante mancata presa di possesso dei 4
appartamenti comunali destinati ad housing sociale, realizzati nel complesso immobiliare di Via
Rossano Calabro; la questione ATP ex Traiano (con oltre 6 mln di euro dei Cittadini che rischiano
di andare in fumo); il tema dei mancati finanziamenti PNRR (altri 5 mln di euro che non
arriveranno mai nelle casse comunali, con l’area ex mercato coperto e la ex Bazzica sempre più in
stato di abbandono); l’immobile comunale “Il Cavallino” che resta chiuso nell’incertezza dello stato
dei locali comunali sottostanti; l’area Bartolomeo Gosio ignorata; la viabilità cittadina prossimaall’esplosione;

le inascoltate proteste dei lavoratori della raccolta rifiuti; l’assenza di iniziativesull’emergenza abitativa, inclusa l’assurda inerzia verso l’ATER provinciale che deve al Comune decine, se non centinaia di miglia di euro per tributi non versati, Ente che da mesi ha programmato

un’asta per la vendita di 2 case popolari in zona Colle Sant’Antonio (si svolgerà il prossimo 14
febbraio ma l’Amministrazione comunale glissa, pur avendo facoltà di esercitare il diritto di
prelazione per la preventiva acquisizione diretta dei 2 appartamenti, a parziale scomputo della
posizione debitoria accertata, ovvero – in alternativa – potendo agire con decreto ingiuntivo sul
patrimonio immobiliare ATER in vendita all’asta a garanzia dell’intero credito vantato); e tanto
altro ancora.
Gli sviluppi della crisi di maggioranza che il Sindaco ha goffamente tentato di minimizzare
potrebbero concretizzarsi già dopo il voto regionale. Nel frattempo, il nulla continua a regnare
(opposizioni incluse).
7 febbraio 2023

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